Cos’è la Gestalt ?
La psicoterapia della Gestalt è un metodo psicoterapeutico che integra i modelli corporei, esperienziali, del profondo, di gruppo e familiari. La Gestalt è nata negli Stati Uniti alla fine degli anni 40’, grazie alle intuizioni di Frederick Perls.
“Gestalt” parola tedesca che significa “forma” è da intendere come “percezione unitaria”. Infatti, la percezione non è la risultante della somma delle singole parti, ma il tutto si organizza in maniera organica e strutturata secondo leggi proprie acquisendo un connotato diverso dalle singole parti che lo compongono.
Partendo da questo presupposto possiamo definire la terapia della Gestalt come un processo che favorisce l’emergere di un nuovo modo di vedere sé stessi, le relazioni e il mondo circostante. All’interno di uno spazio protetto è possibile sperimentare e allenare risorse già presenti nella persona o, quando necessario, crearne di nuove. Il lavoro in terapia si concentra sul concetto di “contatto” il quale presuppone una relazione continua con sé stessi e con il mondo circostante. Il contatto prevede la demarcazione dei propri confini e, in terapia, grazie alla guida del terapeuta, è possibile entrare in una relazione intima con il proprio mondo interno ridefinendo i propri confini per attivare i processi che, proprio lungo il confine di contatto con il mondo, si attivano in maniera bidirezionale. Da questa prospettiva è possibile vedere sé stessi in maniera creativa e valutare nuove opportunità per procedere nella propria vita.
Il lavoro terapeutico pone l’accento sulle infinite risorse presenti nella persona. Intrappolati nella routine quotidiana diviene difficile focalizzare l’attenzione sul presente. È necessario partire da quello che si “è” e da quello che si “ha” nel qui ed ora per vivere pienamente la propria vita. Solo in questo modo è possibile costruire nuove strade per noi percorribili.
Il percorso terapeutico permette di costruire nuove possibilità. Andare oltre i limiti personali comporta la necessità di utilizzare un’angolatura diversa per guardare sé stessi, andare cioè oltre le caratteristiche personali o situazionali che spesso consideriamo come limitazioni definitive al nostro modo di vivere. In molte situazioni della vita tendiamo a vedere solo limiti, ma spesso si tratta di limitazioni che noi stessi abbiamo costruito o abbiamo deciso di adottare come nostre. I limiti spesso ci danno la rassicurazione e il contenimento dell’appartenenza, ma allo stesso tempo causano sofferenza psichica e esistenziale. Da questo conflitto nasce il sintomo, che in gestalt non è un nemico da combattere, ma un alleato da conoscere per entrare nel pieno contatto con la nostra vera essenza. Il contatto intimo implica la consapevolezza delle proprie potenzialità, e questo è il punto di partenza per la costruzione di nuove vie per la propria realizzazione personale. Ciò non significa che la strada sarà semplice o che non si presenteranno degli ostacoli, ma che la motivazione sarà al nostro fianco lungo tutto il percorso.
Per fare questo utilizzo tecniche diverse (psicodramma; respirazione; tecniche di matrice bioenergetica; lavoro sui sogni; tecniche immaginative: genogramma; tecniche proiettive; tecniche volte alla risoluzione di contenuti traumatici). La tecnica è il mezzo per ricontattare sé stessi e per poter guardare con occhi diversi la propria vita.
La piena consapevolezza si ha solo nel presente… “Hic et nunc”: guardare al futuro più o meno lontano ci fa immergere nel vasto magma dell’angoscia; dirigere l’attenzione al solo passato, limita la consapevolezza dei traguardi raggiunti e ci colloca sul fronte della paura; stare nel presente direziona la nostra attenzione su quello che vogliamo e sulle nostre risorse.
La psicoterapia, per chi ne sente la necessità, rappresenta un percorso unico e meraviglioso per esplorare il proprio mondo interno, le modalità relazionali, e per ridefinire scopi e obiettivi in modo di riacquisire il consapevole piacere di camminare con consapevolezza nella vita. Ci permette di riacquisire il gusto della “responsabilità”.
L’elemento centrale della psicoterapia è la “narrazione”, tramite la narrazione condivisa do senso alla mia esperienza, riconosco dove sono e cosa faccio in questo momento. Nel ri-narrare all’altro ho l’opportunità di aprire finestre diverse dalle quali guardare me stesso e il mio percorso di vita.
Decidere di intraprendere una terapia vuol dire iniziare un viaggio alla riconquista di parti di Sé fino ad ora inesplorate. Grazie al sostegno e al supporto continuo del terapeuta è possibile avvicinarsi alle zone oscure, che solitamente confiniamo perché evocano le nostre paure più profonde, ma che possiamo gradualmente conoscere e riqualificare come zone di opportunità e di crescita. In fondo, questo è quello di cui parlava Platone nel famoso Mito della Caverna!