“La cosa più grande e anche più difficile è perseverare nelle cose quando hai esaurito l’interesse iniziale, e non è ancora il successo, che arriva quando hai una certa padronanza.”
E. Stuar
Non possiamo immaginare di vivere senza stress, anche perché la cosa non sarebbe funzionale. Allora è necessario prestare la dovuta attenzione al mantenimento del nostro equilibrio.
I fattori centrale da prendere subito in considerazione sono: Tempo e Necessità.
La nostra vita è caratterizzata da un’estrema frenesia: velocità, richieste, aspettative interne e esterne, sono tutti elementi che ci caratterizzano. Il Covid per un periodo ci ha messi in stand-by, ma subito, grazie alla tecnologia, siamo riusciti ad accelerare, forse anche più di prima. Portandoci il lavoro a casa, abbiamo obiettivamente eliminato una separazione funzionale: lavoro/vita privata. Le pareti delle nostre case, per molti di noi, hanno perso la loro funzione protettiva, di rifugio!
Abbiamo aumentato, per necessità, la nostra “tolleranza allo stress”. Il risultato è evidente: non abbiamo pericoli letali, ma ci mettiamo in un cronico stato di allerta!
Robert M. Sapolsky nel suo libro “Perché alle Zebre non viene l’ulcera?” descrive questo processo di resistenza che ci caraterizza e che spesso porta all’insorgere di varie patologie.
“Possiamo paragonare questo tipo di stress a una goccia d’acqua che bagna la roccia: in sé non è potenzialmente dannosa, ma con il tempo riesce a scavarla lasciando un segno evidente della sua persistenza”.
La società, i media, anche la famiglia ci inondano di stimoli: il lavoro, la tecnologia che ci aiuta, ma che subito viene sostituita da cose e modelli più funzionali che diventano “necessari”; i bambini da accompagnare in mille attività, da una parte per loro piacevoli e stimolanti, dall’altra quasi “necessarie” per stare dentro il sistema sociale e relazionale; ecc.
A questi stimoli si aggiunge un sovraccarico di stimoli sensoriali, pensiamo al cibo: tutto è a portata di mano, tutto è pubblicizzato!
In una società che ha tutto, cosa ci manca?
Manca cosi la sfera del desiderare realmente e intimamente qualcosa, ci manca il “Cosa voglio?”
Per poter entrare realmente in contatto con i nostri bisogni è necessario stare in uno stato di mancanza, ma oggi la mancanza ha acquisito esclusivamente una connotazione negativa: “ho voglia di cioccolata…potrei morire se non soddisfo subito questa voglia!”. Chiaramente è un esempio banale, ma questo è il linguaggio che oggi accomuna molti di noi.
In psicologia della gestalt si parla di “Vuoto Fertile”, quello spazio interno che, se contattato, ci permette di sentire cosa vogliamo veramente.
Ci siamo semplicemente abituati cosi tanto al piacere che abbiamo perso di vista la ricerca dello stesso, ricerca fisiologicamente connessa alla possibilità di godere del piacere.
Siamo bombardati di stimoli, vogliamo tutto subito e otteniamo un piacere “Liquido”, di breve durata…da sostituire il prima possibile con qualcos’altro!
Quali sono le conseguenze del piacere liquido?
Nella solitudine del deserto crescono i cactus. Nella frenesia rumorosa delle metropoli gli ictus
(Mirco Stefanon)
L’insieme degli stimoli positivi e negativi permette di attenuare l’urto e di mantenere in equilibrio la nostra finestra di tolleranza allo stress. Se questa dinamica funzionale viene meno, fisiologicamente verrà meno la nostra capacità di affrontare i cambiamenti interni ed esterni. Vivremo in uno stato di continua allerta con le conseguenze negative dello stress: varie malattie fisiche e psichiche!
In questo circolo vizioso emerge l’ansia con tutto il carico dei pensieri negativi: tutto diventa pericoloso!
Gli animali attivano la risposta di stress parallelamente all’emergere di uno stimolo negativo (attacco-fuga/difesa) o di uno stimolo positivo (fame-ricerca di cibo). In questo senso le zebre non hanno l’ulcera: lo stress ha una durata funzionale. Noi, negli ultimi decenni, abbiamo portato all’estremo questa finestra di tolleranza.
Cosa fare?
8 strategie antistress
Non possiamo eliminare lo stress, non sarebbe per noi funzionale. Riconoscere la nostra capacità di tollerarlo e mettere in pratica strategie funzionali per ripristinare il nostro equilibrio è necessario per non soccombere.
Elenchiamo qui di seguito 8 strategie che ci permetteranno di gestire al meglio le nostre energie in modo da contenere e ridurre le situazioni di stress e ansia. Non possiamo prevedere il futuro, ma possiamo rendere il presente più funzionale alle nostre attuali esigenze in modo da raggiungere con efficacia e efficienza i nostri obiettivi. Ogni cambiamento apporta uno stress, anche il solo fatto di mettere in pratica queste 8 buone abitudini e di adattarle alle varie situazioni sarà fonte di stress, ma il gioco vale la candela
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Definire i propri obiettivi in modo Chiaro, Realistico e Misurabile
Gli obiettivi devono essere chiari, concreti e realmente raggiungibili in un determinato periodo. Un obiettivo non ben delineato ci creerà confusione e incertezza, ne consegue che non avremo reale motivazione ad impegnarci per perseguirlo. Inoltre, una certa misurabilità dell’obiettivo ci permetterà al contempo di renderlo concreto e motivarci nella fase iniziale. Se questi 3 requisiti sono fluttuanti aumenteranno i pensieri negativi che spesso si trasformano in pensieri catastrofici che ci fossilizzano in una posizione di stasi (potenziali fallimenti, figuracce eclatanti).
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Da dove comincio? Cosa devo fare nell’immediato e cosa posso fare con calma?
Stabilire le nostre Priorità giornaliere sulla base delle conseguenze che possono avere. Per fare questo è essenziale dividere delle macro-aree che includano gli aspetti della vita per noi importanti, per esempio:
1. Lavoro;
2. Hobby;
3. Vita Privata.
Successivamente per ogni area è bene stabilire degli obiettivi suddividendoli in 3 sottocategorie:
- Importanza: portare a termine il compito contribuisce al raggiungimento dei vostri obiettivi professionali e personali? Si tratta di quei compiti che possono diventare urgenti, se tralasciati troppo a lungo;
- Urgenza: compiti che hanno una scadenza temporale e che, se non rispettate porteranno avranno delle conseguenze negative (la bolletta da pagare per esempio).
- Declinabili: sono compiti che possono essere messi da parte nei periodi in cui siamo pieni di compiti inerenti alle prime due categorie.
3. Prendere Impegni solo se siamo in grado di mantenerli
Inutile dire di si a qualsiasi cosa solo per lasciarci delle opzioni, per sapere che abbiamo più possibilità alle quali ricorrere. Meglio un armadio con un numero adeguato di vestiti facilmente reperibili di un armadio troppo pieno in cui non troviamo niente. Facciamo pulizia degli impegni proprio come sistemiamo l’armadio: prendiamo solo quello che sicuramente indosseremo!
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Allenare L’Assertività
Saper esprimere le proprie emozioni in maniera adeguata ci permette di informare gli altri sul nostro stato e di mettere dei confini in funzione dell’energia di cui disponiamo;
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Manifestare dissenso: No “Yes Man”
Dobbiamo imparare a dire “No”. Non tutto (o tutti) è buono per noi sempre e non abbiamo sempre energie sufficienti per avere noi in mano tutte le situazioni. Dire No non è da maleducati, ma ci mette sul piano puramente umano, con limiti e qualità come tutti;
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Stile di vita Sano
- Prendersi cura di sé;
- Introdurre pratiche di rilassamento;
- Dormire le ore necessarie per ristabilire le energie;
- Dedicare il giusto tempo ai pasti, evitando di saltare il pranzo e avendo cura di introdurre frutta e verdura;
- Introdurre nell’arco della settimana un’attività/hobby che ci permetta di ricevere stimoli positivi;
- Evitare persone negative (non perché sono sbagliate, ma perché spesso la negatività è contagiosa).
Com’è noto la meditazione favorisce la riduzione e la gestione degli stressor interni riducendo i livelli di ansia; l’attività fisica (sport, passeggiate, ballo) favorisce il rilascio delle endorfine, sostanze chimiche prodotte dal cervello e dotate di una potente attività analgesica ed eccitante. Entrambe queste pratiche alleviano la tensione e favoriscono il sonno.
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Ritagliarsi uno spazio quotidiano privo di tecnologie varie:
Evitare, soprattutto le ore prima di andare a letto, PC e cellulari!
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Amare sé stessi:
è la cosa principale per raggiungere il proprio benessere, per provare soddisfazione per ciò che facciamo e per amare gli altri e costruire con loro rapporti sinceri.
Conclusione
Possiamo attribuire le colpe all’esterno, possiamo rintracciare nella società la giustificazione/necessità delle nostre aspettative e della nostra corsa contro il tempo…ma questo non ci porterà verso un cambiamento ottimale. Come già detto ogni cambiamento è uno stress, quindi anche iniziare a seguire le strategie sopra elencate creerà in noi un iniziale fastidio.
Non c’è un momento migliore per iniziare a cambiare…ma non aspettiamo il punto di rottura per farlo!
Bibliografia
- Robert M. Sapolsky. Perché alle zebre non viene l’ulcera? La più istruttiva e divertente guida allo stress e alle malattie che produce. Con tutte le soluzioni per vincerlo. Ed. Castelvecchi (14 giugno 2018).
- Boschi; L. Sprugnoli. Superare l’ansia: Mantenere il self-control nel lavoro e nella vita privata. Ed. De Vecchi s.r.l. (2010).
- Bauman Zygmunt. Dentro la globalizzazione. Le conseguenze sulle persone. Collana, Economica Laterza. Roma. Ed. Laterza (1998).
- Rees L. W., Stress, Distress and Disease, “Brit. F. Psychiat.”, 128, pp. 3-18, 1976
- Selye H. (1974), Stress senza paura, Rizzoli, Milano, 1976. Selye H. (1976), The stress of life, Mc Craw-Hill, New York.
- Seyle H. Endocrine reactions during stress. Anesthesia and analgesia, 1956,3:182-193.
- Taylor, S. E., & Stanton, A. L. (2007). Coping resources, coping processes, and mental health. Annu. Rev. Clin. Psychol., 3, 377-401.